TAVOLO ISTITUZIONALE PERMANENTE PER TARANTO

CGIL-CISL-UIL: COSI’ NON VA

Le Organizzazioni Sindacali Confederali CGIL CISL UIL di Taranto stigmatizzano le modalità con cui vengono condotte le sedute del Tavolo Istituzionale Permanente per l’area di crisi di Taranto, i cui lavori si svolgono, a differenza del passato, in assenza di un coinvolgimento contestuale di tutte le componenti istituzionali, politiche, economiche e sociali che ne fanno parte.
Sin dall’atto del suo nuovo insediamento, che è avvenuto il 5 marzo u.s. a Roma, presso la sede della Presidenza del Consiglio, a seguito della riconfigurazione adottata con il DPCM del 3 febbraio 2020, è questo il nuovo modus operandi impresso dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sen. Mario Turco, che ne dirige i lavori.
Risulta del tutto assente quel compito di coordinamento, di condivisione e di concertazione delle azioni in essere e ancor più di definizione e di attuazione del programma strategico per la valorizzazione e lo sviluppo dell’area di Taranto espressamente sanciti dal Decreto.
L’esito delle determinazioni assunte, che scaturiscono da incontri condotti con uno o più componenti del Consesso, mai in seduta plenaria, vengono affidate ad una scarna comunicazione divulgata dai media del territorio.
Non rilevano una programmazione strategica pluriennale che orienti i lavori e che ne scandisca il timing, né tanto meno di una rendicontazione puntuale sull’avanzamento degli interventi, la cui ultima valutazione ufficiale è ferma al giugno del 2018.
L’assenza di atti formali (verbali delle sedute), da ormai due anni a questa parte, impedisce di cogliere compiutamente, i contenuti della riprogrammazione degli interventi che, di fatto, si starebbe operando anche per verificarne la coerenza con la filosofia della Legge istitutiva, la n.20/2015, concepita per determinare un nuovo sviluppo e maggiori ricadute sotto il profilo occupazionale per il territorio, come più volte rivendicato dalle scriventi.
A proposito di queste, dal 12 marzo u.s. apprendono, che, per l’insufficienza dei fondi, si è interrotto il Progetto “Verde Amico”, finanziato con i fondi CIS, che aveva ricollocato 145 lavoratori della ex Società Partecipata della Provincia Taranto Isola-verde, e con esso si sono sospesi gli interventi di bonifica leggera condotti in ambito territoriale. Insomma, per essere più chiari, quei lavoratori sono stati licenziati.
In occasione dell’ultima seduta, hanno avuto modo di apprendere dell’avvenuta variazione della sede del Tecnopolo, l’incubatore di sturt up innovative, traslandolo da Palazzo Frisini, alla sede scolastica del plesso “Acanfora” dell’I.C. ”Europa-Dante”. Scelta questa contestata dalle scriventi, in quanto ignora completamente le dinamiche sociali che stanno interessando il mondo della scuola a causa della pandemia in atto che, è noto, imporrà la necessità di disporre di nuovi sede scolastiche, meno che mai di privarsi di quelle esistenti.
Sempre nella stessa occasione, si sarebbe definito l’acquisto della sede dell’istituenda Facoltà di Medicina, destinata ad essere riaperta con l’inizio del nuovo Anno Accademico 2020-21, finanziandola parzialmente con i fondi rimodulati dal MIBACT su tre interventi di palazzi storici della Città Vecchia (Palazzo Carducci, Palazzo Troilo e un edificio di Via Garibaldi).
Ad oggi, le richieste di partecipazione ai lavori, regolarmente formalizzate dalle Organizzazioni Sindacali CGIL CISL UIL, attraverso specifiche istanze dirette al Presidente del Consiglio, sono rimaste prive di riscontro.
Valutando come, al momento, la provincia di Taranto disponga unicamente del Tavolo Istituzionale permanente quale strumento di concertazione e di pianificazione strategica degli interventi, ne chiedono l’immediata convocazione in seduta plenaria al fine di conoscere l’esatto stato degli interventi e la nuova programmazione per il triennio 2020-22.

Condividi la pagina