IL PREMIER CONTE E 8 MINISTRI A TARANTO
Lunedì 12 il Primo Ministro Giuseppe Conte insieme a 8 ministri ha fatto nuovamente visita qui a Taranto. Nella città dei due mari e, dell’insediamento siderurgico più grande d’Europa che continua a tenere in ostaggio il futuro di questa terra e la speranza di genti tra cittadini e lavoratori, av- viliti e stremati. La venuta di Conte, va ricordato, era da corollario ai tre accordi inseriti nel contratto Istituzionale di Sviluppo. Il famoso CIS (1 Mld di dote, 40 interventi e 55 incontri svolti), il quale prevede come primo accordo circa la reindustrializzazione dello Yard Belleli in Mar grande ove, si spera, si insedierà il gruppo Ferretti per la costituzione di un HUB di navi da diporto. Il secondo Accordo che consta della cessione da parte della Marina Militare della banchina ex torpediniere, quella d’affaccio dalla Villa Peripato in Mar piccolo, ove sorgerà, si spera l’annunciato acquario (dote € 50 Mln). Il terzo accordo prevede un laboratorio merceologico nel porto di Taranto affidato al CNR.
Il CIS (Legge 4 marzo 2015, n. 20 all’art. 5 comma 1), inizialmente stipulato per 33 interventi, ne comprende oggi 40 per un valore precisamente di 1.008 milioni di euro (+16,5% rispetto alla dotazione finanziaria iniziale). Comprende 10 interventi conclusi per un valore di 92,3 milioni di euro, 9 interventi in realizzazione per un valore di 672,3 milioni di euro, 10 interventi in progettazione per un valore di 228,5 milioni di euro, 3 interventi in riprogrammazione per un valore di 15 milioni di euro. Con questa ampia premessa alla venuta del Premier Conte qui a Taranto, non si può non svolgere lo sguardo a quanto in realtà si stia facendo per attrarre investimenti nella nostra terra, ovvero nel tentativo di soverchiare la monocultura dell’acciaio. Il CIS a 5 anni dalla sua legislazione è solo uno degli strumenti necessari a ciò, ed è una rappresentazione plastica di come tra il dire e il fare ci siano di mezzo la determinazione, il tempo, le risorse. Basti pensare per esempio soffermarsi sull’aver attratto il Gruppo Ferretti qui a Taranto, ma non “gratuitamente”, poiché affinché l’investitore sia divenuto, o diventi tale, è stato necessario lo stanziamento di 45 milioni di euro per completare le attività di bonifica di un tratto dello yard Belleli, con deliberazione del CIPE (Comitato Interministeriale di Programmazione Economica).
Le visite di Giuseppe Conte e l’ex ILVA
Ciò detto e considerato, per quanto attiene la vertenza ex ILVA, è fondamentale imporre la massi- ma attenzione e determinazione sulla fase che da qui a breve tutti, purtroppo o per fortuna ci troveremo ad affrontare. Analizziamo adesso le parole chiave di Conte nelle tre circostanze della sua presenza qui a Taranto:
1° visita – era l’ 8 novembre 2019 all’interno del Consiglio di Fabbrica ArcelorMittal ove disse: “Se mi chiedete una soluzione non ce l ho”;
2° visita in fabbrica, era il 24 dicembre 2019 ove disse: “Lo Stato ci metterà la faccia”
3° visita in Prefettura del 12 ottobre 2020 ove ha detto: “Vogliamo accelerare la transizione energetica e preservare l’occupazione” – “Ritornerò e dedicherò una giornata per l’ex Ilva”. – “Stiamo lavorando al riscatto Economico, Culturale e Sociale”.
L’audizione concessa in riscontro alla nostra lettera istituzionale di giorno 11, a valle delle ulteriori dichiarazioni del Premier sull’esito del negoziato su ex Ilva che da qui a poco entrerà nel vivo e, questa volta con la presenza dello Stato come soggetto, ci rende doveroso un chiarimento all’affermazione – “se il negoziato non darà frutti e non consentirà di raggiungere gli obiettivi, ne trarremo tutte le conseguenze” ! Caro Presidente, la riuscita del negoziato sta semplicemente nella parola RISPETTO. Ciò che questa città ed i lavoratori, siano essi Sociali, Appalto e Ilva in A.S. meritano e si aspettano. A denti stretti e dolorosamente, In troppi contiamo i giorni per porre definitivamente la parola fine a questo stato angosciante, in cui la conseguenza da trarre è soltanto una: RISPETTO!