SETTIMANA DENSA DI FORTISSIMA TENSIONE E PROTESTA
Una giornata rovente quella di giorno 21 settembre; troppo il caldo e, troppa la rabbia, durante la mobili-tazione dei lavoratori dinanzi ai cancelli della portineria “C” estesasi spontaneamente ai vari varchi dello stabilimento. Era prevedibile, peraltro come annunciato dalla UILM, che la pazienza dei lavoratori e delle Organizzazioni sindacali volgesse al termine, ed infatti, ha sortito gli effetti auspicati il presidio davanti ai cancelli ed il blocco della commercializzazione dei prodotti in entrata e in uscita. Infatti, è solo grazie alla partecipazione e determinazione dei lavoratori, che durante l’assemblea permanete è giunta la convocazio-ne prefettizia a cui subito dopo è seguita la convocazione del Tavolo Ministeriale che da mesi invochiamo.
Le ragioni di tutto ciò sono a seguito della condizione da noi rilevata dello stato di abbandono di fatto dello stabilimento e di un elevato rischio di incidente con serie ripercussioni per i lavoratori. Inoltre, l’ennesima comunicazione da parte di Arcelor Mittal dell’ulteriore riduzione del personale di manutenzione e di esercizio di tutto lo stabilimento e della fermata e/o ridimensionamento degli impianti dell’area laminazione dello stabilimento siderurgico, della drammatica situazione in cui versa l’appalto e le nubi di incertezza per l’intera vicenda con il pericolo della tenuta occupazionale di lavoratori sociali, appalto e Ilva in amministrazione straordinaria ritengono che tale condizione determini, di fatto, un elevato rischio di incidente con serie ripercussioni per i lavoratori. Tutto questo ha guidato la protesta di giorno 21 e l’elevato clima di tensione che continua a permanere tra i lavoratori nonostante l’avvio dei tavoli istituzionali convocati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Dopo la sospensione dello sciopero previsto per giorno 24 settembre, per le ovvie ragioni lega-te alla convocazione del tavolo Ministeriale, dal primo incontro di giorno 23 settembre con il Ministro Stefano Patuanelli si è tracciato un punto fermo di avvio attorno al quale fissare un pilastro, più tenace del calcestruzzo, sulle rivendicazioni sindacali e dei lavoratori. Infatti, durante l’incontro durato circa tre ore, abbiamo potuto ben rappresentare al Ministro la realtà dei fatti. Una realtà questa volta non soggetta ad interpretazione ed indeformabile dai media; a tal riguardo si ricorderà la trasmissione televisiva Porta a Porta condotta da Bruno Vespa lo scorso 16 giugno, ove secondo la narrazione di parte dei fatti da parte dell’ A.D. Morselli fu tracciata una realtà difforme da quella attuale che desta vera e propria preoccupazione, rabbia e disperazione tra i lavoratori ed i cittadini di Taranto, oramai tutti letteralmente stremati da questa vicenda.Anche se il Ministro ha ribadito durante l’incontro l’avvio del calendario di riunioni che dovrebbero portare ad uno sbocco definitivo della vertenza, sia per quanto attiene le ragioni legate alla sicurezza degli impianti, tutela ambientale e di salvaguardia occupazionale attraverso la fermezza con cui lo stesso Ministro ha asserito che nessun piano industriale, che preveda la partecipazione de lo Stato, potrà prevedere un solo licenziamento a partire dai lavora ori di Ilva in Amministrazione straordinaria; bene, tutto questo non ci basta più e deve essere tradotto rapidamente in fatti, provvedimenti concreti. Costi quel che costi.
Con questo tavolo di avvio, si è svolta Giovedi 24 settembre anche la riunione con i vertici di ArcelorMittal, anch’essa convocata dal Ministro per affrontare le criticità rilevate e denunciate da tempo dalla UILM sullo stato degli impianti e sull’utilizzo improprio e massivo della cassa integrazione. La vertenza ex Ilva ha molte sfaccettature e tempi lunghi, previste da una trattativa tra il Ministero e la stessa ArcelorMittal, per la risoluzione delle numerose problematiche, tuttavia, i tempi previsti dalla trattativa non possono coincidere con le esigenze dei lavoratori che da mesi sono in cassa integrazione senza una prospettiva certa.Le criticità presenti all’interno dello stabilimento, sia nella gestione degli impianti che dei lavoratori, necessitano di approfondimenti e focus specifici e, per tali ragioni UILM-FIM-FIOM, hanno chiesto un immediato intervento da parte dell’azienda attraverso un confronto con le organizzazioni sindacali.Inoltre, abbiamo chiesto e rivendicato l’applicazione di una turnazione tra i lavoratori di impianti similari come i treni nastri, altiforni e acciaierie, oltre ad un approfondimento sulle manutenzioni centrali di reparto.
Arcelor Mtttal. dopo un confronto, a volte molto conflittua le, con le organizzazioni sindacali ha programmato degli incontri specifici le Rsu, a parti re dalla giornata odierna, così suddivisi:
Ore 09:00 manutenzioni centrali
Ore 11:00 acciaieria 1/2Ore
14:00 Tna1/2Ore
16:00 Area AFO
Pertanto, a parti re da oggi, stiamo verificando con le Rsu di reparto quali saranno le reali disponibilità da parte della multinazionale rispetto alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali. È del tutto evidente che qualora non si dovessero concre tizzare le disponibilità da parte di ArcelorMittal, emerse al tavolo, continueremo con le mobilitazioni già intraprese nei giorni scorsi.