LE PREVISIONI SUL MEZZOGIORNO D’ITALIA

PRONTE LE PROPOSTE DI UILM E UIL PER ARGINARE IL PEGGIO

La UILM continua ad esaminare con attenzione i dettagli relativi alle ripercussioni pesantissime dovute al perdurare della pericolosissima fase di stallo di numerose vertenze del settore industriale nel nostro Paese (oltre 150), il pericolo di crescente divario tra nord e sud, ma in particolare, quella che definiamo la madre di tutte le vertenze, quella dell’EX ILVA. Quest’ultima, senza esitazione può essere definita la Vertenza Taranto, in quanto mantiene letteralmente in scacco una Comunità intera, dalle ragioni legate alla salvaguardia della salute e dell’ambiente fino a quelle dell’emergenza occupazionale e del lavoro più in generale, piaga anch’essa dolorosissima per Taranto.
A ciò si accomuni l’ulteriore pesante riflesso della pandemia e del protratto stato emergenziale del Paese, europeo e mondiale. Ma necessita concentrarsi ed esaminare in particolar modo, così come puntualmente abbiamo fatto nelle scorse edizioni de Il Venerdì, sul SUD ed il Territorio in particolare in quanto le allarmanti previsioni dello Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) sono una fotografia della realtà con cui dovremo fare i conti nei prossimi mesi.
Lo shock da Covid-19 ha colpito un Mezzogiorno già in recessione, prima ancora di aver recuperato i livelli pre-crisi 2008 di prodotto e occupazione. Il crollo del Pil nel 2020 è più intenso nel Centro-Nord (-9,6%), attestandosi comunque su livelli inediti anche nel Mezzogiorno (-8,2%). A preoccupare sono le ricadute sociali di un impatto occupazionale, più forte nel Mezzogiorno, che perde nel solo 2020 380mila posti di lavoro. La perdita di occupati è paragonabile a quella subita nel quinquennio 2009-2013 (-369.000). Ad attenuare la gravità del quadro previsivo interviene il consistente sostegno delle politiche pubbliche. Grazie agli interventi di contrasto agli effetti del Covid-19, per un importo pari a circa 75 miliardi di euro, la caduta del Pil è stata contenuta di circa 2,1 punti al Centro-Nord e di quasi 2,8 punti percentuali nel Mezzogiorno, anche se in termini pro-capite il beneficio è maggiore al Centro-Nord (1344 euro) rispetto al Mezzogiorno (1015 euro). Le previsioni SVIMEZ per il 2021 vedono un Mezzogiorno frenato da una ripresa “dimezzata”: +2,3% il Pil contro il 5,4% del Centro-Nord.
Serviranno provvedimenti strutturali per evitare che si consolidi una situazione di crisi destinata, in futuro, ad allargare il gap tra il Nord e il Sud del Paese. Il punto è sempre lo stesso: partendo dall’ILVA risolvere una volta e per tutte, rapidamente le vertenze industriali e, contestualmente realizzare infrastrutture materiali e imma- teriali se si vuole che Taranto ed il nostro Mezzogiorno diventino volano di sviluppo per l’intero Paese. Su questo terreno, UILM E UIL hanno le loro proposte e siamo pronti a confrontarci con il Governo e con gli imprenditori.

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