FONDI DI PREVIDENZA COPLEMENTARE

UTILIZZARE LA LEVA FISCALE PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA

La relazione del presidente della Covip, lancia un allarme sulle conseguenze che la pandemia può avere sui fondi pensione e che tutti i soggetti interessati, a cominciare dal Governo, devono prontamente raccogliere.

Molti di noi hanno infatti “tecnicamente” verificato la fluttuazione dei mercati e gli effetti che la stessa ha quasi immediatamente come riflesso sui fondi pensione in generale e di categoria, come nel nostro caso COMETA.

Sebbene ci sia da parte del Fondo e del soggetto incaricato alla gestione, su tutto ciò l’attenta analisi del mutato contesto economico e finanziario, è imprescindibile profondere il massimo sforzo per adottare strumenti validi tesi a fronteggiare i riflessi di una crisi a livello mondiale, mai conosciuta prima d’ora.

Serve la massima determinazione per non permettere che, dinamiche incontrollabili come quelle di una pandemia, “infettino” l’organismo vitale della previdenza complementare, il quale, definito dall’origine il secondo pilastro della previdenza, a fronte delle scellerate riforme pensionistiche è divenuto uno strumento indispensabile per i lavoratori, da proteggere ed incrementare maggiormente.

A questo proposito la UILM ritiene sia inevitabile che il Governo si faccia immediatamente promotore di una legge che consenta, come nei casi dei Fondi di previdenza complementari, di utilizzare la leva fiscale per incentivare le iscrizioni ai fondi pensione con misure che riportino la fiscalità sui rendimenti all’11 % e prevedano una tassazione agevolata per gli investimenti in economia reale.

Al contempo bisogna varare una campagna istituzionale di informazione coniugata ad un nuovo periodo di silenzio assenso.

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