ACCORDO CHE TUTELA SOLO INTERESSI AZIENDALI METTE DA PARTE QUELI DI LAVORATORI E COMUNITA’

Con la firma dell’accordo, ArcelorMittal e Commissari tutelano solamente i loro interessi, mentre quelli sociali, occupazionali e delle comunità coinvolte vengono messi da parte.
Si è persa un’occasione per rilanciare gli stabilimenti del Gruppo e insieme a loro la siderurgia italiana, fare importanti investimenti di ambientalizzazione e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Il fatto che l’accordo sia frutto di un compromesso tra legali e che siano scomparsi due elementi che sembravano dirompenti per l’azienda, come lo scudo penale e le migliaia di esuberi, ci preoccupa per la credibilità dell’intesa.
E’ evidente che sono già stati predeterminati i termini dell’uscita di ArcelorMittal dietro il pagamento di una somma irrisoria. Il piano industriale partirebbe solamente dal prossimo anno, perdendo un altro anno con il conseguente blocco di interventi di ambientalizzazioni e rischi occupazionali.
Fino a novembre non accadrà nulla, poi entro i primi mesi del 2021 ArcelorMittal potrà decidere di andar via. Quindi tornerebbe in capo allo Stato un’azienda che è in forte difficoltà economica, con conseguente blocco investimenti ambientali e forti rischi sia per i lavoratori dipendenti che per quelli che si trovano attualmente in Amministrazione straordinaria.

La UILM continuerà a chiedere un incontro chiarificatore al Governo perchè la situazione si sta aggravando giorno dopo giorno e, l’accordo firmato giorno 4 marzo, posticipa solamente una soluzione che deve essere presa immediatamente, per evitare disastro ambientale, occupazionale e produttivo.

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