VERTENZE INDUSTRIALI E RILANCIO

IL RISCHIO DI SCONTRO SOCIALE E’ ALTISSIMO

Siamo fortemente preoccupati per la situazione di pericoloso stallo e difficoltà che sta attraversando Taranto ed il Paese, in assenza di un piano di rilancio e alle prese con un triste ritorno dell’emergenza coronavirus. Va superata l’attuale profonda crisi di valori, avendo a riferimento la nostra Costituzione e i principi di solidarietà e unità del Paese, per superare le difficoltà economiche aggravate dalla pandemia che ha colpito milioni di famiglie. La UILM, così come comunicato alle istituzioni ed alla politica tutta, prima durante e dopo la fase estiva, avverte che il rischio di uno scontro sociale è fortissimo e non sarà la politica dei bonus a scongiurarlo. La classe politica ha di fronte a sé il compito di ricostruire il tessuto sociale ed economico, a partire dall’industria, la scuola, sanità, università, ricerca e dalla P.A. che sono il volano dell’economia e su cui si fonda il sistema della sicurezza e del welfare che solo lo Stato può assicurare.
Servono una visione di Paese, di Taranto e soprattutto del Mezzogiorno evoluti e vo-tati al riscatto, servono risorse, investimenti e ideazione e realizzazione di infrastrutture materiali e in reti, con una capillare digitalizzazione che sia intesa come strumento e non fine. Se tutto ciò non sarà rapidamente portato a compimento, sarà inevitabile ed inesorabile una condizione di allargamento delle disuguaglianze che accentuano una divisione del Paese, con squilibri inaccettabili dal punto di vista della giustizia sociale. In special modo qui a Taranto come vessillo del profondo SUD e delle sue tristi e complicate vertenze sul piano industriale. Bisogna reagire positivamente per cambiare le politiche degli ultimi venti anni. Serve un’inversione totale di tendenza rispetto al mantenimento degli obiettivi attraverso scelte tese al rilancio definitivo dell’industria, quella sana e rispettosa dell’am-biente circostante, della vita, e della dignità dei lavoratori; tutti. Solo così si potranno limitare gli effetti delle disuguaglianze, e perché ciò avvenga è necessario mettere da parte gli egoismi e marciare verso un unico obiettivo, puntan-do su una politica concertativa che è la vera alternativa allo scontro sociale che noi avvertiamo a rischio altissimo. Mai come adesso e imprescindibile mettere la parola fine sulla pericolosa fase di im-passe al rilancio industriale e relativa messa in sicurezza degli impianti attraverso l’applicazione scrupolosa della legge, nell’interesse dei cittadini e di quel patto generazionale ambito, che significherebbe per Taranto e l’intero Paese, dire basta all’assistenzialismo e al precariato che nel settore metalmeccanico stanno diventando vere e proprie piaghe sanguinanti da sanare. Il Governo convochi adesso le Parti sociali; noi siamo convinti che soltanto insieme si possa costruire una Taranto a vocazione industriale migliore ed un Paese migliore, contemporaneamente restituendo dignità ai lavoratori ed al lavoro.

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