TRATTAMENTO INTEGRATIVO LAVORATORI DIPENDENTI

I CHIARIMENTI DELLA UILM SULLE VOCI DEL DECRETO DRAGHI E PRESUNTO BONUS FISCALE

Diversi lavoratori ci hanno chiesto durante questi giorni, chierimenti rispetto al decreto cosiddetto Draghi e il bonus IRPEF di cui si sente parlare da 1880 euro ad Agosto.
Partiamo col chiarire che non siamo in circostanza di un’ulteriore benefit fiscale rispetto a quelli già attribuiti dalla legge vigente e dal cuneo fiscale.
In definitiva, il bonus di cui si è discusso sotto l’ombrellone, null’atro è che il Trattamento integrativo sui redditi da lavoro dipendente, e, a tal riguardo, molti lettori ricorderanno che la UILM ha scritto sulla introduzione della norma, su un numero de “Il Venerdì”, precisamente nel n. XXVII del 2 luglio 2020.
Il nuovo benefit fiscale, è quello che ha definitivamente mandato in soffitta il vecchio bonus cosiddetto Renzi (l. 66 del 2014), quello delle famose 80 euro per essere più chiari. Attraverso l’introduzione del nuovo beneficio economico in favore dei lavoratori (non tutti), si sono innalzati i corrispettivi per l’anno 2020 per un totale di 600 euro, visto che la legge ne introdusse a luglio gli effetti e, per il 2021 per il corrispettivo di 1200 euro. Infatti per l’anno 2020 il beneficio fu introdotto dal Decreto Cura Italia. Quindi, fino a Giugno si è percepito il Bonus Renzi, dal 1° di Luglio il Trattamento integrativo (€ 600).
La legge è la n.21 del 2020 introdotta con la legge di Bilancio dello Stato 2021 ed interessa i lavoratori con redditi fino a 40 mila euro. Si tratta a tutti gli effetti di un contributo in busta paga, sotto voce di Trattamento integrativo 21/2021, come spiegato, fino ad un massimo di 1200 euro annui. Lo ricordiamo i beneficiari sono tutti coloro che pecepiscono redditi da lavoro dipendente, compresi alcuni redditi assimilati che rientrano in una spcifica fascia di reddito.
L’importo diminuisce al crescere del reddito: Da € 8174 a € 28000 il bouns è pari ad un importo di € 100; da € 28000 a € 35000 il bouns è pari ad un importo di € 80 e per redditi oltre € 35000 e fino a € 40000 l’importo diminuisce progressivamente fino ad annullarsi. Mentre al di sotto di € 8174 i redditi IRPEF non prevedono il pagamento di tasse e, infatti, vengono chiamati incapienti di imposta, in questi ultimi casi il benefit non può essere applicato.
In molti casi, alcuni lavoratori, pur appartenendo alla fascia di percettori, chiedono espressamente al datore di lavoro, che il beneficio non venga attribuito in busta paga, sono questi dunque i casi che avranno la busta “paga piu ricca”, ad agosto o settembre ma a patto che abbiano presentto la dischiarazione dei redditi 2021.

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