MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI – ADESIONE TOTALE
Dopo la riunione del Consiglio di fabbrica del 23 novembre scorso e le assemblee svolte con i lavoratori nella giornata di ieri, prende piede l’iniziativa importantissima di protesta di oggi. Un forte impulso, per quanto attiene il sito di Grottaglie, resosi necessario per il forte clima di tensione e sfiducia che serpeggia insistente per le conseguenze dovute al calo di lavoro, in più le conseguenze della pandemia. Lo sciopero di oggi ha registrato e sta registrando la partecipazione dei lavoratori di Leonardo Grottaglie, in sit-in davanti ai cancelli con un’adesione prossima al 100%. Un risulta- to eccellente, che attraverso il consenso dei lavoratori ci permette di affermare con forza e, sempre maggior determinazione, l’interesse esclusivo per i lavoratori. Una condotta che mira a generare prospettiva e salvaguardia dell’intero patrimonio industriale che i lavoratori sentono proprio, poiché costruito e consolidato sapientemente e con sacrificio in questi lunghi anni. I numeri dell’adesione di oggi premiano la coerenza della nostra Organizzazione sul grido di allarme che per primi lanciammo, allorquando, va ricordato, furono in tanti a definirci visionari e perfino allarmisti. Attraverso la conferenza stampa odierna e le iniziative intraprese, abbiamo potuto ulteriormente trattare in fondo e denunciare, la gravità della situazione attuale causata dal vuoto lavoro strutturale che sta interessando lo stabilimento Leonardo di Grottaglie e del vertiginoso calo produttivo in costanza della mancanza di chiarezza sulle prospettive del sito grottagliese. Nelle intenzioni ed ulteriori azioni che da qui a breve si renderanno necessario intraprendere, la UILM ritiene fondamentale conoscere, per Grottaglie, le modalità di gestione dell’immediato futuro – che per quanto ci riguarda devono avere carattere solidaristico in ottica di una visione globale One Company – e quali sono i progetti di lavoro aggiuntivi che la Leonardo intende destinare allo stabilimento di Grottaglie per ovviare al problema generato (stando a quanto ha ufficializzato la committente Boeing nei propri piani industriali) dalla contrazione produttiva strutturale.