La Uilm non ha firmato l’accordo per la cassa integrazione negli anni scorsi per non predeterminare esuberi, tanto meno lo farà in futuro se non ci saranno le garanzie sull’occupazione e sulla prospettiva industriale

Guglielmo Gambardella UILM Nazionale

“Senza un chiaro piano di rilancio della produzione di tutti gli stabilimenti ex Ilva e la garanzia dell’intera occupazione, compresa quella dell’indotto e dei lavoratori in Ilva AS, è difficile proseguire un vero confronto. Nell’ultimo incontro a Palazzo Chigi abbiamo già dichiarato la nostra insoddisfazione sulle linee guida del piano industriale e domani ci attendiamo un incontro concreto per conoscere tempi, modalità e risorse per la ripartenza degli impianti e il ritorno al lavoro dei tremila attualmente in cassa integrazione”. Lo dichiara Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, alla vigilia dell’incontro di domani a Roma nella sede di Confindustria con i commissari di AdI in As.

“Nel decreto del Governo che sarà approvato in giornata dal Consiglio dei Ministri – sottolinea – sono previsti altri 150 milioni di euro per l’ex Ilva, che si aggiungono ai 150 milioni già dati nelle scorse settimane e ai 320 milioni del prestito di cui al momento non conosciamo i tempi per vederli effettivi. Rispetto a queste risorse, peraltro insufficienti rispetto al fabbisogno dell’ex Ilva, alle centinaia di interventi di manutenzione e sicurezza preventivati dai commissari e all’acquisto di materie prime per il rilancio produttivo, vogliamo conoscere come e quando verranno spese”.

“La Uilm non ha firmato l’accordo per la cassa integrazione negli anni scorsi per non predeterminare esuberi, tanto meno lo farà in futuro se non ci saranno le garanzie sull’occupazione e sulla prospettiva industriale” aggiunge.

“Pur comprendendo le difficoltà ereditate dalla fallimentare gestione Morselli e gli sforzi che i commissari stanno compiendo per rilanciare gli impianti, riteniamo che il Governo debba decidere se coinvolgere o meno i sindacati nelle scelte future oppure fare da solo assumendosene la responsabilità” prosegue.

“Lo stesso senso di responsabilità che in questi anni ha avuto la Uilm denunciando tutte le scelte ed i comportamenti sbagliati sulla gestione della vertenza Ilva, anche in contrapposizione a tutti i Governi che si sono avvicendati dal 2012 a oggi” conclude.

Ufficio Stampa UILM Nazionale

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