ENI RAFFINERIA E APPALTO

ALTISSIMA ADESIONE ALLO SCIOPERO: NECESSARIA UNA TRANSIZIONE ECOLOGICA SOCIALMENTE SOSTENIBILE

Dopo l’assemblea svolta davanti i cancelli della Raffineria ENI di Taranto, Martedì 6 luglio si è svolto lo sciopero dei lavoratori a sostegno della piattaforma nazionale per la salvaguardia dell’intero settore. C’è stata un’altissima adesione – con punte oltre il 90% – allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici degli appalti e dei sub-appalti petrolchimici e dell’energia indetto da Fim-Fiom-Uilm.

In concomitanza con lo sciopero, delegazioni di lavoratori dai vari territori sono venuti a manifestare a Roma, in piazza Santi Apostoli. Nei vari interventi che si sono susseguiti dal palco le principali richieste avanzate sono state: clausola sociale, mantenimento dei livelli occupazionali, sicurezza, applicazione del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici e una transizione ecologica che non lasci indietro nessuna categoria di lavoratori. In mattinata del 6 luglio ci è giunta la convocazione dal Mise e, una delegazione formata dalle Segreterie nazionali di Fim-Fiom-Uilm, ha incontrato alle ore 12 il viceministro allo Sviluppo economico Gilberto Picchetto Fratin. Durante l’incontro abbiamo illustrato la situazione in cui verte il settore dell’appalto petrolchimico ed energetico, chiedendo al viceministro di intervenire e ci siamo impe- gnati, come Fim-Fiom-Uilm a consegnare un documento contenente un report attuale del settore, in vista soprattutto della transizione ecologica e dell’impatto che questa avrebbe se non si tutelassero le lavoratrici e i lavoratori del settore nel suo complesso e dell’intera filiera.

Ringraziamo tutti i lavoratori che con il loro preziosissimo e fattivo contributo e, la loro presenza, hanno reso possibile presidiare le portinerie spiegando anche a chi non siamo riusciti a raggiungere tramite l’assemblea, quanto sia fondamentale muoversi per tempo, per affermare tutte le legittime rivendicazioni a sostegno di un settore strategico, che come altri si muove verso in un complicato ed articolato processo di decarbonizzazione. Chiediamo una transizione “sostenibile socialmente.”

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