CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO

COMUNICATO N. 7 DELLA UILM NAZIONALE

Nell’ambito della trattativa per il rinnovo del CCNL che Fim, Fiom e Uilm stanno portando avanti con Federmeccanica e Assistal Il 23 settembre 2020 presso la Confindustria Emilia – Area Centro di Bologna, si è tenuto un incontro di trattativa focalizzato sugli aspetti connessi alla formazione.
Il successivo giorno, 24 settembre la trattativa si è spostata a Reggio Emilia per un confronto sulle richieste sindacali per il Mercato del Lavoro, cioè sui contratti a termine, sulla somministrazione, sul sistema degli appalti, sulla staffetta generazionale e sull’apprendistato. La trattativa ha assunto questo carattere itinerante per coinvolgere tutti nella discussione, anche i territori e in particolare quelli a maggiore presenza metalmeccanica e lo abbiamo fatto con la consapevolezza che questa è una trattativa difficile e anomala, ma l’obiettivo delle Parti è condiviso: dobbiamo rinnovare il Contratto nazionale rapidamente e bene! Il rinnovo del 2016 si è fondato su due pilastri: la formazione e il welfare (flexible benefits e mètaSalute) e lo abbiamo fatto perché un lavoratore formato sia un valore aggiunto per tutti, per l’azienda e per la comunità. Il diritto soggettivo alla formazione non si diffuso come auspicavamo e per questo nel nuovo contratto vogliamo rafforzarlo, migliorarlo e ampliarlo per rimanere al passo con le innovazioni tecnologiche.
La formazione viene ritenuta troppo spesso solamente come un peso economico da parte di troppe aziende che la eludono, questo invece è uno dei temi che deve trovare la convergenza e condivisione tra tutte le parti. La formazione – soprattutto in questa fase – è strettamente legata anche al tema dello smartworking: non possiamo confinare i lavoratori a casa e non dargli la formazione adeguata. I lavoratori non vanno lasciati soli, vanno seguiti e devono poter avere una formazione idonea.
L’incontro del 24 settembre ha inoltre inserito un ulteriore tassello all’articolata discussione che stiamo svolgendo sulla nostra piattaforma contrattuale. Le insidie e i pericoli, infatti, non provengono solo dalla pandemia ma anche dall’aumento delle disuguaglianze che sta interessando il nostro Paese e i lavoratori. Dobbiamo evitare che ciò accada e la nostra priorità è salvare il contratto rinnovandolo, ma rinnovandolo bene. Un buon contratto avrebbe una funzione fondamentale per il rilancio del nostro Paese. Il mercato del lavoro negli ultimi anni ha risentito molto di un’assenza di protagonismo sindacale e confindustriale e ha subìto la legislazione con l’adozione di provvedimenti sbagliati che hanno diminuito le tutele e i diritti dei lavoratori, inoltre non si è risposto alle specificità dei settori industriali, in particolare quello metalmeccanico. Abbiamo denunciato più volte l’utilizzo esclusivamente del sistema degli appalti per risparmio economico da parte delle aziende. L’applicazione da parte delle aziende del contratto multiservizi ha dere-golamentato il sistema, aggirando le norme e le tutele previste dai contratti nazionali di lavoro. In questo contesto, i lavoratori sono i più esposti, cambiano in continuazione, si vincono gare a ribasso, si riduce la formazione e la sicurezza. Dobbiamo garantire tutte le tutele possibili ai lavoratori e fare una radicale scelta di campo che riporti le condizioni di normalità. La ripresa del nostro Paese passa attraverso la salvaguardia di ogni posto di lavoro: questo rinnovo contrattuale deve rappresentare un vero patto che si fondi sulla difesa delle nostre aziende metalmeccaniche con la consapevolezza che questo passa necessariamente dalla salvaguardia dell’occupazione. Dal 7 ottobre la trattativa entrerà nel vivo con la discussione sui salari: Per noi è essenziale e imprescindibile aumentare i salari e il potere d’acquisto dei lavoratori, fondamentali per dare un segnale di fiducia e una prospettiva positiva in questo momento di forte incertezza.

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