Taranto, 29/07/2025
Quanto successo ieri a Palazzo di Città non appartiene al confronto democratico,
anche aspro, che ci può essere tra le parti. È l’estremizzazione di un clima di tensione, per
mettere gli uni contro gli altri, di una minoranza che non rappresenta l’associazionismo
ambientalista del territorio. Per questa ragione, sentiamo la naturale esigenza di esprimere un
sentimento di sincera solidarietà e vicinanza al sindaco Bitetti per l’attacco ricevuto ieri.
C’è da rilevare che Bitetti ha da subito cercato di dialogare, con tutte le parti chiamate
in causa, sul tema del futuro dello stabilimento ex ILVA. Il 25 luglio scorso FIM FIOM
UILM hanno presentato, alle istituzionali locali e alla Regione Puglia, una piattaforma per
punti in cui viene esplicitata la posizione sindacale in merito al processo di
decarbonizzazione che può portarci finalmente a coniugare il diritto al lavoro e alla salute.
Il sindaco e la neoamministrazione comunale sono stati eletti qualche settimana fa con
un mandato democratico preciso conferito da una comunità, forse meno chiassosa, fatta di
famiglie, lavoratrici e lavoratori, persone comuni, con l’obiettivo di liberare Taranto
dall’ignobile ricatto tra salute e lavoro e per assicurare alla città un futuro diverso. La tenuta
democratica non può essere messa in discussione con atteggiamenti intimidatori.
Di fronte alle scelte legate al processo di decarbonizzazione il caos generato fa sì che
il territorio rischia di non essere protagonista, perché di fatto, con questa attuale condizione il
governo potrà decidere, da solo e senza condizionamenti, la strada che riterrà opportuno
percorrere. E poi non ci sarà più spazio per contrastare le scelte prese dall’alto dopo
sessant’anni di sofferenza della nostra comunità.
Quella a cui ci troviamo di fronte è, probabilmente, l’ultima vera possibilità che
abbiamo, sempre come comunità, di pretendere impegni vincolanti da parte di tutti i livelli
istituzionali attraverso la presentazione di un progetto serio, sostenibile, reale che sia in grado
di conciliare i diritti costituzionali richiamati.
Pertanto, chiediamo al sindaco Bitetti di ritirare le dimissioni per governare la città che
lo ha proclamato sindaco qualche settimana fa e alla sua maggioranza di trovare una sintesi
ragionevole fuori da ogni logica legata al populismo o alla ricerca dei facili consensi e che
pensi al bene dei cittadini che hanno deciso di rappresentare.