BACHECA POPULARA

VA CAMBIATO UN PAESE CHE IMPEDISCE AI GIOVANI DI SOGNARE E PROGRAMMARE LA PROPRIA VITA

Quello dell’autonomia e dell’indipendenza economica per tanti giovani è ancora un miraggio. L’indagine del Consiglio Nazionale dei Giovani, insieme ad Eures, fotografa un’immagine della precarietà a tutto tondo: solo un giovane su tre ha un contratto di lavoro stabile; solo il 7% guadagna più di 20.000€; oltre il 50% ha accettato un lavoro in nero. Tutto questo si trasforma nell’impossibilità di programmare il proprio futuro e alimentare i propri sogni. Solo il 10% chiede un mutuo, gli altri si autoescludono consapevoli di non avere le condizioni nemmeno per chiederlo. È ampia la sfiducia verso un orizzonte pensionistico nei cui confronti le nuove generazioni si sentono già sconfitte in partenza. Si scontrano con un mercato del lavoro estremamente precario e poco garantito, con una realtà economica e del credito che fa di quelle garanzie e della stabilità retributiva precondizioni essenziali per dar gamba ad ogni progetto. È, del resto, quello che percepiamo ogni giorno anche sui luoghi di lavoro e tra i lavoratori che rappresentiamo. I rilievi presentati dal CNG non ci sorprendono e per questo lanciamo un appello alla politica: la questione giovanile va affrontata in maniera strutturale. Incominciamo già dal PNRR, monitorando gli impatti occupazionali dei singoli progetti. È urgente accelerare il confronto sul tavolo della riforma delle pensioni per garantire un futuro sicuro ai tanti giovani che stanno sgomitando per ritagliarsi il loro spazio nel mondo del lavoro. Dobbiamo farlo per riconsegnare speranza e prospettive ai nostri ragazzi. Ne va della sostenibilità di tutto il sistema e del rilancio del Paese.

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