BACHECA CONFEDERALE

ALLARGARE CASSA INTEGRAZIONE E CONTINUARE BLOCCO DEI LICENZIAMENTI AL 31 DICEMBRE

Esattamente un anno e mezzo fa è cominciato tutto, con il suo carico di lutti e sofferenze, con le tante preoccupazioni e accordi, con gli strumenti messi in atto per far fronte ad una crisi epidemiologica che è diventata subito economica, produttiva e occupazionale.

Varrebbe, forse, la pena di fare il punto, proprio a proposito di strumenti utilizzati, primo fra i quali la cassa integrazione.

Quanto abbiamo esattamente ricevuto dal programma europeo Sure? Come lo abbiamo destinato e messo a disposizione dei diversi contesti produttivi? Quanto è stato effettivamente utilizzato (il famoso “tiraggio”, settore per settore e con quale andamento nell’arco del tempo)? E quante lavoratrici e quanti lavoratori abbiamo protetto, di quante e quali aziende?

Se poi scoprissimo che una parte delle risorse, magari impegnate, non sono state effettivamente utilizzate, è il momento di fare alcune scelte coraggiose.
Anzitutto di restituire ai diversi fondi bilaterali e alternativi quanto da essi anticipato, di risorse loro, a inizio pandemia: senza di queste non saranno in grado di tornare all’ordinaria attività, quando i tempi torneranno ordinari.

Inoltre, di prevedere subito altre dodici settimane di cassa integrazione per le aziende di piccole dimensioni per le quali quella già decisa scade a inizio ottobre. Proprio nel commercio, nell’artigianato, nel settore dei servizi ci sono aziende che l’attività non l’hanno ancora mai ripresa (basti pensare alle mense aziendali) ed i lavoratori e le lavoratrici tirano avanti ad ammortizzatori.

Quelli che fra poco finiscono, con lo spettro della chiusura dei rapporti di lavoro: e questi licenziamenti, polverizzati come sono, non finiranno sulle pagine dei giornali.
Occorre allargare l’intervento della cassa integrazione fino al 31 dicembre e continuare il blocco dei licenziamenti fino ad allora.

Sarebbe, questa, una scelta intelligente anche come ponte verso i nuovi ammortizzatori sociali riformati ed estesi a tutti/e, obiettivo su cui la UIL si ritrova appieno.

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